Noi subacquei ci lasciamo affascinare dall’atmosfera natalizia anche quando ci immergiamo, cercando tra i rami delle gorgonie la stella gorgone. Astrospartus mediterraneus, questo il suo nome scientifico, è un echinoderma appartenente alla classe delle Ofiure, anche se nulla ha a che fare con le sue parenti ed esili stelle serpentine. Ha un aspetto un po’ insolito, in quanto è dotata di dieci lunghissimi tentacoli a loro volta ramificati in altrettante sottilissime e prensili “braccia”, con i quali si aggrappa alle gorgonie rosse della specie Paramuricea clavata. Il nome scientifico deriva da aster, stella, e da spartos, arbusto, mentre il suo nome comune fa riferimento al mito delle Gorgoni (Medusa, Euriale e Steno), figure della mitologia greca che, al posto dei capelli, avevano dei veri e propri serpenti. In inglese questa stella marina prende il nome di basket star, per la sua abitudine di raggomitolarsi a cesto durante il giorno, una volta finito di alimentarsi, e di aprirsi invece di notte per nutrirsi grazie alle sue “braccia” ramificate. Differentemente dalle stelle marine che siamo abituati a vedere, la stella gorgone ha un corpo che può raggiungere un diametro di 8 cm e, con tutti i tentacoli aperti, una larghezza massima di 80 cm. Come le altre sue parenti è in grado di rigenerare i suoi lunghi tentacoli e la sua abitudine di restare ancorata alla gorgonia rossa le consente di alimentarsi passivamente di microparticelle planctoniche. Tuttavia, questa stella non è solo una filtratrice passiva, in quanto le estremità delle lunghe “braccia” sono costellate da minuscoli uncini che secernono un muco alquanto adesivo e che possono rapidamente arrotolarsi intorno alle piccole prede senza lasciarle scampo! Questo echinoderma è presente nel Mar Mediterraneo occidentale e lungo le coste orientali dell’Atlantico, tra la Spagna e il Senegal. Nel Mare nostrum non è difficile trovarla lungo le coste dell’Algeria e della Tunisia e nel Tirreno, soprattutto nello Stretto di Messina, nell’Arcipelago Toscano, nell’Arcipelago della Maddalena e in Liguria, dove le forti correnti le consentono di alimentarsi adeguatamente. Fotofobica e solitamente distribuita tra i 30 e gli 800 metri di profondità, è possibile osservarla anche sui rami di Eunicella singularis (gorgonia bianca) o sulle spugne. Si riproduce emettendo spermatozoi e uova in acqua e le larve, chiamate ofioplutei, dopo aver condotto una breve vita planctonica, si fissano al substrato duro dove, in seguito, avverrà la metamorfosi. In immersione è raro incappare in questo animale, specialmente se si è muniti di flash o di torce che possono arrecarle disturbo, per cui è sempre consigliabile evitare di puntarle la luce direttamente contro.
Una stella per Natale
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