Cosa c’è di più affascinante che osservare le orche nuotare tra i fiordi norvegesi, dove le montagne innevate si tuffano direttamente in mare?
L’uomo ha sempre ritenuto l’orca Orcinus orca un animale pericoloso, un po’ per la sua stazza e un po’ per l’abilità di questo mammifero marino a cacciare e a muoversi in branco. Il nome generico Orcinus si riferisce proprio all’orco che, per gli antichi romani, era un dio dell’oltretomba. Talvolta l’orca viene anche definita “balena assassina”, dalla traduzione inglese del termine “killer whale”, quando in realtà non è mai stato documentato nessun attacco in natura, ma soltanto in cattività e in condizioni di stress particolari. Questo superpredatore all’apice della catena alimentare marina non ha predatori naturali e vive in tutti i mari e gli oceani del mondo, siano esse acque artiche o tropicali. Alcuni avvistamenti, seppur rari, sono stati fatti anche nel Mar Mediterraneo, dove l’ultimo registrato è stato a Pra’ (Genova) a dicembre del 2019: inizialmente si pensava che queste orche provenissero da un branco che vive da tempo nei pressi dello stretto di Gibilterra, mentre successivamente i ricercatori hanno confermato che si trattava di un gruppo conosciuto e già schedato in Islanda nel 2017. I maschi di orca possono raggiungere anche gli 8 metri di lunghezza e le 6 tonnellate di peso e sono i mammiferi marini che nuotano più velocemente, raggiungendo anche i 55 km/h grazie alla spinta esercitata dalla loro possente coda. Nonostante sia un abile predatore, la potenza del suo morso non è così elevata in rapporto alle dimensioni, in quanto i denti vengono utilizzati piuttosto per recidere la carne e il grasso delle sue prede che consistono in pesci, pinnipedi marini, mammiferi marini, pinguini e altri uccelli marini; non sono mancati scontri anche con alcune specie di squali, tra cui lo squalo bianco, lo squalo tigre e il mako. Le orche sono animali straordinariamente sociali e vivono in gruppi chiamati pod composti dalla femmina, dai suoi piccoli, da femmine più anziane sterili e da un maschio adulto. Tutti i componenti della famiglia comunicano tra loro con suoni di vario tipo e ogni pod ha il suo linguaggio. Le femmine possono riprodursi anche con maschi di altri pod ma questi ultimi, non potendo riconoscere i figli, si occupano di tutti quelli presenti nel gruppo. Le cure parentali così come i tempi di gestazione sono estremamente prolungati e i figli restano insieme alle madri anche dopo aver raggiunto la maturità sessuale, così che queste ultime li aiutino nella ricerca del partner per assicurarsi di avere una discendenza. Le orche cacciano anche in gruppo, predando su animali diversi a seconda che le loro popolazioni siano transienti o residenti: le prime si cibano prevalentemente di pinnipedi e mammiferi marini; le seconde di pesce. Molte popolazioni hanno sviluppato delle tecniche di caccia formidabili: in Cile le orche si radunano nel periodo invernale di fronte alle spiagge dove si riproducono i leoni marini per cacciare i piccoli ancora inesperti che riposano sulla battigia, compiendo con estrema rapidità degli scatti sul bagnasciuga per afferrarli e facendosi scivolare con altrettanta velocità nuovamente in acqua; in Antartide, invece, le orche creano delle vere e proprie onde per far scivolare le foche che riposano sulle calotte di ghiaccio, mentre in Nuova Zelanda, per catturare le pastinache, si mettono a pancia in su per afferrarle e successivamente si rigirano per far cadere la pastinaca in uno stato di immobilità tonica. La IUCN (International Union for Conservation of Nature), ad oggi, non ha ancora valutato lo stato di conservazione dell’orca a livello globale perché i dati sono insufficienti e anche per il numero di individui nel mondo non esistono dati precisi. Di sicuro l’orca non è un animale in grado di vivere in cattività, specialmente se in solitudine. Solo nel 2018 sono state stimate 60 orche in cattività in diversi acquari di tutto il mondo e, nel febbraio del 2010, l’orca Tilikum del Sea World in Florida ha ucciso una delle sue addestratrici durante uno spettacolo, nonostante episodi simili con questa e altre orche fossero già stati osservati in precedenza.