A Giugno 2016, edito da Areablu, sarà acquistabile presso le librerie di tutta Italia e sul sito Bioterra.it, il mio libro fotografico “Ocean Life”, realizzato con il fotografo del National Geographic di fama mondiale, Sergio Riccardo. Il libro riporta le più belle immagini dei miei viaggi e immersioni in tutti i mari del mondo, raccontando le nostre esperienze subacquee.
© 2016 – Areablu Edizioni S.r.l. – www.areabluedizioni.it
Cava de’ Tirreni (SA) – Italy
fotografie: Sergio Riccardo
testi scientifici: Francesca Romana Reinero
ISBN: 978-88-98660-00-0
INTRODUZIONE LIBRO:
Tra i pianeti del Sistema solare, la Terra è l’unico a possedere vastissimi mari che ne ricoprono addirittura il 71% della superficie. Se non vi fosse acqua, il nostro pianeta sarebbe un luogo torrido di giorno e gelato di notte, poiché l’oceano immagazzina l’energia del Sole, la trasporta in ogni angolo del globo e la restituisce, infine, all’atmosfera, mitigando così il nostro clima. Circa 3 miliardi e mezzo di anni fa, l’energia idrodinamica delle acque e la grande quantità di sostanze disciolte all’interno di esse originarono la vita così che, attualmente, i mari pullulano di moltitudini di creature che appartengono a centinaia di migliaia di specie diverse. Sebbene l’uomo sia sempre stato affascinato dagli oceani, la mancanza di mezzi per esplorarne i fondali lo ha tenuto all’oscuro perfino dalle caratteristiche più cospicue, tant’è che oggi conosciamo molto meglio la superficie di Marte che la conformazione del “pavimento” degli oceani. A partire dall’ultimo secolo si è cominciato a far uso di sommergibili per le esplorazioni in profondità: i 73.600 km della dorsale medio oceanica che serpeggia attraverso i bacini oceanici come una “cerniera lampo” sono stati oggetto di esplorazione diretta solo nel 1973 e, l’anno successivo, sono stati scoperti i vulcani di nuova formazione della dorsale, eruttanti lava che si espandeva come pasta dentifricia sul fondo dell’oceano. Questo libro, attraverso le entusiasmanti immagini e i testi ricchi di informazioni, mira a rendere il lettore ancora più consapevole della bellezza selvaggia e del mistero che gli oceani custodiscono, permettendogli di compiere, col cuore e con la mente, un viaggio intorno al mondo, cominciando proprio dal Mar Mediterraneo, il Mare Nostrum, la culla della civiltà occidentale. Ivi sfocia uno dei fiumi più lunghi al mondo, il Nilo. Mette in comunicazione tre continenti, L’Europa, l’Asia e l’Africa, ha una salinità molto elevata, date le ingenti evaporazioni e un apporto di acque fluviali ridotto, comportando un deficit idrico compensato a sua volta dalle acque che si riversano annualmente dall’Oceano Atlantico (38.000 Km3)! Ha una profondità massima di 5.270 metri presso le coste del Peloponneso. Separato in Mar Mediterraneo Occidentale e Orientale dal canale di Sicilia, secondo la teoria della Tettonica delle Placche, la Placca Euroasiatica e quella Africana si sarebbero avvicinate circa 300 milioni di anni fa, tempo durante il quale le zone intermedie tra le due placche si sarebbero deformate, scivolando e ruotando tra di loro, sovrapponendosi e lasciando spazio per l’apertura di nuovi bacini interni. Attraverso il canale di Suez il nostro viaggio continua nel Mar Rosso, un mare di forma allungata lungo la direttrice SE/NW.
Conosciuto nell’Antico Egitto con il nome di Verdissimo, oggi riveste un’enorme importanza strategica e commerciale, consentendo il transito veloce all’Oceano Atlantico (attraverso Suez e il Mar Mediterraneo), all’Oceano Indiano, all’Africa Orientale e all’Oceano Pacifico senza che sia necessaria la circumnavigazione dell’intero continente africano. Secondo la teoria della Deriva dei Continenti, 25 milioni di anni fa, durante l’era terziaria, la placca Africana ed Euroasiatica cominciarono a separarsi permettendo all’Oceano Indiano di ricoprire la depressione che si andava via via formando. Il fenomeno è tuttora in corso e il Mar Rosso si sta allargando con una velocità annua di 5 cm! I limitati scambi idrici con gli oceani, le piogge scarse, l’assenza di affluenti e l’elevata temperatura dell’aria, provocano una forte evaporazione del bacino con il conseguente aumento della salinità che arriva a toccare il 41 per mille. La frattura intercontinentale che ha provocato la formazione del bacino è tuttora attiva lungo la linea mediana e gli strati caldi della crosta terrestre riscaldano l’acqua, alzando la temperatura in profondità di 15 gradi rispetto agli altri mari del pianeta. A partire da queste condizioni, si sono create le basi per lo sviluppo di un’eccezionale vita marina tropicale. Superato lo stretto di Bab-el-Mandeb, ci addentriamo nel terzo oceano più grande al mondo, l’Oceano Indiano. Famoso per le sue meravigliose isole con acque cristalline (Madagascar, Comore, Seychelles, Maldive, Mauritius, Sri Lanka e tante altre), è sviluppato prettamente nell’emisfero Australe e, in Indonesia, si trova il suo confine col Pacifico. Dal punto di vista geologico, le placche crostali Africana, Indiana e Antartica convergono in quest’oceano e le giunture sono marcate dalle tre dorsali (indiano-sudoccidentale, indiana-sudorientale, medio-indiana). Il clima a nord dell’equatore è influenzato da un sistema di venti monsonici che soffiano da nordest tra ottobre e aprile e da sudovest tra maggio e ottobre, influenzando le correnti oceaniche. Le temperature dell’acqua raggiungono i 28-30 gradi e la salinità il 37 per mille, mentre il limite di distribuzione settentrionale degli iceberg è a 45 gradi sud di latitudine. Procedendo verso oriente, prima di addentrarci nell’Oceano Pacifico, incontriamo l’Indonesia che, composta da 17.507 isole, è il più grande Stato-Arcipelago del mondo. È un paese di contrasti e di diversità, di isolette disseminate su entrambi i lati dell’equatore. Le cinque isole maggiori sono Giava, Sumatra, Kalimantan, Nuova Guinea e Sulawesi. L’Indonesia è localizzata sul bordo di importanti faglie tettoniche, quali la placca Pacifica, Euroasiatica e Australiana che rendono la regione soggetta a terremoti e vulcanesimo. Situata lungo l’equatore, ha un clima tropicale con due distinte stagioni monsoniche. Finalmente siamo giunti all’oceano più esteso del mondo, il Pacifico, battezzato così da Magellano per le sue acque calme durante la spedizione di circumnavigazione del globo che il navigatore portoghese intraprese nel 1519. Occupa un terzo della superficie terrestre e si estende dall’Artide (includendo il Mare di Bering) fino ai margini ghiacciati del Mare di Ross, in Antartide.
E’ qui che si trova la fossa delle Marianne, il luogo più profondo della Terra. Presenta un’enormità di montagne sottomarine e archi vulcanici che emergono dalla superficie dell’acqua come raggruppamenti di isole (es. le Hawaii e la Nuova Zelanda). Le temperature, data la sua estensione latitudinale e longitudinale, variano moltissimo, da poco più del punto di congelamento nelle zone polari fino ai 29 gradi nelle zone equatoriali e altrettanto vale anche per la salinità, la quale varia moltissimo da zona a zona. E’ proprio nel Pacifico che sono situate le Galapagos, 13 isole vulcaniche distanti circa 1000 km dalla costa occidentale dell’America del Sud, in particolare dall’Ecuador, al quale appartengono. L’arcipelago è una delle zone vulcanicamente più attive della Terra e l’isolamento dovuto alla distanza dal continente e l’ampia varietà di climi e habitat dovuti alle correnti marine della zona, hanno portato all’evoluzione di numerose specie endemiche animali e vegetali, dalla cui osservazione Charles Darwin ha tratto ispirazione per la formulazione della Teoria dell’Evoluzione. Sempre di origine vulcanica è anche l’Arcipelago di Revillagigedo, nel Messico Pacifico, a soli 365 km a sud di Cabo San Lucas. L’arcipelago è costituito da 4 isole (Socorro, Clariòn, San Benedicto e Roca Partida) e ospita una vasta fauna marina comprendente soprattutto i grandi pelagici. Ci spostiamo poi nell’Oceano Atlantico, il Mare di Atlante, il secondo per estensione dopo il Pacifico. La caratteristica topografica più importante di questo bacino è la presenza della dorsale medio atlantica, lungo la quale è sita una lunga fossa che decorre per quasi tutta la catena montuosa sottomarina. Alcuni picchi possono addirittura emergere a formare isole come le Azzorre. La salinità può arrivare al 37 per mille e le temperature vanno dai meno 2 gradi nelle zone polari ai 29 all’equatore. E’ proprio in America Centrale che troviamo le Bahamas, uno stato insulare di 700 isole site a est della Florida, a nord di Cuba e del resto dei Caraibi e a ovest delle isole Turks e Caicos. L’arcipelago è un insieme di piattaforme carbonatiche, altofondi marini di bassa profondità separati da fosse ben più fonde. La temperatura delle acque, grazie alla presenza della Corrente del Golfo, è sempre intorno ai 26-27 gradi e il clima è tropicale marittimo con due sole stagioni, l’estate e l’inverno. Spostandoci in seguito nel continente Africano incontriamo la Repubblica del Sudafrica, nell’estremità meridionale dell’Africa, comprendente un tratto di costa a est, sull’Oceano Indiano e uno ad ovest, sull’Atlantico. Nei pressi del Capo di Buona Speranza, infine, l’estremità della corrente fredda del Benguela, proveniente dall’Atlantico, viene a contatto con la calda corrente di Agulhas, proveniente dall’Indiano e diretta verso sud. Questo connubio crea sì una forte instabilità meteorologica ma anche una florida ricchezza specifica dell’ecosistema marino. Per concludere il nostro giro del mondo, abbiamo riservato uno spazio all’Artico e al suo mare, il Mar Glaciale Artico. Quest’ultimo arriva ad abbracciare ben 3 continenti: L’Europa, l’Asia e l’America e presenta una superficie interamente gelata attorno al polo nord, la banchisa. Include numerosi mari tra i quali il Mare di Norvegia, dove sono situate le Svalbard, Andenes e le isole Lofoten, tutte sopra il circolo polare artico, luoghi estremamente interessanti per l’osservazione del Sole di mezzanotte e delle aurore boreali. Nonostante ciò, il clima costiero è caratterizzato da temperature miti grazie alla Corrente del Golfo. Così si conclude il nostro percorso e, con la prospettiva di poter realizzare altri meravigliosi viaggi, vi lascio alla lettura di “Ocean Life: a Journey Beneath the Sea”.