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Il mio diario

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Francesca Romana Reinero
giovedì, 02 Maggio 2019 / Pubblicato il Esperienze, Notizie, Viaggi

L’arcipelago di Dio: le isole Galàpagos

L’arcipelago delle Galapagos è un complesso di isole vulcaniche ubicate sul versante pacifico dell’America latina, a sole due ore di volo da San Francisco de Quito, capitale dello stato dell’Ecuador e punto di partenza della mia esperienza “darwiniana”, oggetto dell’articolo.

Da amante del mondo sommerso e della subacquea, ho deciso di iniziare questo reportage di viaggio galapaghegno dal settore marino che, come quello terrestre, non mancherà di incantare tutti coloro che abbiano la fortuna di poterlo ammirare.

Ricche di esotiche insenature e tormentati isolotti vulcanici, le Galapagos offrono molteplici possibilità di immersione e snorkeling; tuttavia, per chi avesse poco tempo a disposizione e sufficiente pratica con la subacquea, un’esperienza simbolo che sicuramente consiglio di non perdere è quella presso il Leon Dormido o Kicker Rock, un complesso roccioso di origine vulcanica ubicato a largo dell’isola di San Cristobal, nel settore sud-occidentale dell’arcipelago. Imponente monumento alle forze interne della Terra, questo è raggiungibile esclusivamente via mare, con un tempo di percorrenza di circa 45 minuti durante i quali è facile avvistare leoni di mare, fregate e delfini che giocano nella scia della barca. Il Leon dormido è un sito di passaggio per gli squali martello (Sphyrna lewini), principale, ma non unica, attrazione del tour. Nel corso dei 95 minuti complessivi delle due immersioni previste dal diving di riferimento, a 30 metri di profondità, ho potuto riprendere un gruppo formato approssimativamente da 30-40 esemplari, piccola testimonianza dell’abbondanza faunistica delle acque galapaghegne, dove ho avuto la fortuna di interagire con la più grande “sfera” di pesce di tutta la mia carriera da subacquea. Intorno a me, come un unico elemento, si muovevano in sincronia migliaia di pesci uniti nel tentativo di sfuggire (refuging social system) ai leoni di mare e ad altri predatori che si sono lanciati a tutta velocità nella mischia, nella speranza di ottenere un facile pasto. Questo tipo di “formazioni” offrono sicuramente possibilità uniche per i fotografi subacquei, ma occhio alle collisioni poco gradite: l’abbondanza di pesce e la considerevole torbidità dell’acqua, unica nota dolente dell’intera esperienza marina, potrebbero favorire “incontri ravvicinati del terzo tipo”…possibilmente da evitare!

La torbidità delle acque galapaghegne, trova spiegazione negli imponenti fenomeni di upwelling (flussi ascensionali) responsabili della proliferazione planctonica; questa condizione, unitamente alla forte risacca che si sviluppa in prossimità delle scoscese pareti del Leon dormido e a correnti piuttosto intense, non rende quest’immersione adatta a diver con poca esperienza o facilmente impressionabili. Madre Natura talvolta vende cari i suoi tesori; tuttavia, in assenza del peculiare e complesso gioco di correnti cui sono soggette le Galapagos, conseguenza di fattori di natura geografico-atmosferici e geologici, esse non godrebbero delle attuali caratteristiche chimico-fisiche che rendono questo arcipelago un Paradiso della biodiversità.

Istituita nel 1986 e designata dall’UNESCO come “World Heritage Site” nel 2001, la riserva marina delle Galapagos, che attualmente pone sotto tutela circa il 32% delle acque circostanti l’arcipelago, ospita approssimativamente 34 diverse specie di squali, numerosissime specie di pesci ossei e molteplici altre forme di vita di ambiente marino appartenenti alle classi Aves, Mammalia e Reptilia: a quest’ultimo raggruppamento sistematico appartiene una delle specie più rappresentative dell’intero arcipelago: l’iguana marina (Amblyrhynchus cristatus). Specie endemica delle Galapagos, l’iguana marina è leggenda tra gli studenti di scienze naturali in quanto tipico esempio di termoregolazione comportamentale e fisiologica tra gli organismi puramente ectotermi[1].

L’abbassamento della temperatura corporea causato dalle frequenti incursioni a scopo alimentare nelle acque relativamente fredde dell’arcipelago (interessato dalla corrente antartica di Humbolt e dalla risalita della corrente di profondità di Cromwell), genera nelle iguane marine uno stato di torpore che rende questi animali fotomodelli piuttosto facili da immortalare.

Si noti che alle Galapagos, per legge, è necessario mantenere dagli animali una distanza superiore ai due metri; pena il taglio delle mani! Chiaramente trattasi di uno scherzo; tuttavia, a vantaggio dei futuri visitatori, è opportuno sottolineare che in queste isole il patrimonio faunistico è preso in grande considerazione e le infrazioni delle regole non passano certo sottobanco.

Nel caso specifico dell’iguana marina, la distanza obbligata, più che un’imposizione giuridica è una precauzione necessaria; esse sono infatti dotate di ghiandole nasali (finalizzate alla rimozione dei sali in eccesso assunti attraverso alghe e acqua di mare), dalle quali concrezioni saline sono periodicamente “eruttate” nell’ambiente esterno con somma gioia dei fluidi organici e degli oculisti degli incauti fotografi (non me ne vogliano gli erpetologi). Il primo incontro con questi particolari rettili è avvenuto presso Bahìa Tortuga, ambita meta paesaggistica dell’isola di Santa Cruz, che non mancherà di stupire i visitatori con la sua sabbia fine e bianca in netto contrasto con le nere e contorte pietre laviche dell’isola, dominio di una vegetazione primordiale che si deve piegare ai vasti spazi dell’oceano Pacifico.

Nel settore più riparato di questa baia spazzata dal vento è possibile trovare ristoro in una piccola laguna delimitata da un rigoglioso mangrovieto, dove non è mancata l’occasione di osservare, tra i vari, piccoli di squalo pinna nera, tartarughe verdi del Pacifico, aggregati di giovani razze, granchi dal vistoso carapace arancione e blu (sally lightfeet crab) e le immancabili iguane di mare. Per raggiungere la baia delle tartarughe, è necessario percorrere un tragitto pedonale, non riparato, della durata di circa 20-25 minuti (passo CAI); l’esposizione al caldo sole dell’Equatore potrebbe indurre gli incauti visitatori ad un immediato tuffo in mare, ma Bahìa Tortuga non è un luogo da prendere alla leggera a causa delle sue forti correnti che non consentono ovunque la balneazione.

Massima attenzione perciò alle indicazioni della guida, obbligatoria per regolamento, all’interno del Parco Nazionale delle Galapagos, di cui fa parte l’intero territorio di Santa Cruz, fatta eccezione per le aree dove sorgono i tre centri rurali dell’isola: Bellavista, Santa Rosa e Puerto Ayora.

Puerto Ayora è il centro abitato più grande di Santa Cruz e il più densamente popolato dell’intero arcipelago: è in questa confusionaria cittadina portuale, dove i leoni di mare delle Galapagos dormono indisturbati sulle panchine della banchina,  che si concentrano gran parte delle attività turistiche della zona, rese estremamente floride non solo dalle bellezze naturalistiche dell’isola, ma anche dalla disponibilità di infrastrutture e dalla vicinanza al “Baltra Aeroporto Galapagos Seymur”, principale via di collegamento con il continente. Nel settore orientale di Puerto Ayora, sorge la stazione di ricerca “Charles Darwin”, attiva dal 1964 nella promozione di progetti di ricerca finalizzati alla conservazione dell’integrità biologica delle Galapagos; sono molteplici le informazioni che sono fornite nelle aree destinate al pubblico, spunto per riflessioni sulla posizione dell’uomo rispetto alla natura, fonte di eterna lotta tra darwinisti e creazionisti.

La parte più toccante di questo tour dedicato al mondo della scienza, è stata sicuramente la visita alle spoglie tassidermizzate del “solitario George”, ultimo esemplare di tartaruga gigante dell’isola di Pinta (Chelonoidis abingdonii), definitivamente estinta a partire dal 24 giugno del 2012, data della sua morte.

Ma è realmente così?

Studi di natura genetica sembrerebbero indicare il contrario: ad esempio sono stati identificati 17 ibridi di C. abingdonii nella regione di Volcano Wolf, sulla punta settentrionale dell’isola di Isabela nel settore centro-orientale dell’arcipelago delle Galapagos; questa realtà potrebbe indicare la presenza di esemplari puri nella popolazione di quest’isola, dove alcuni soggetti potrebbero aver trovato rifugio in seguito al naufragio delle navi sulle quali erano trasportate come riserva alimentare. Solo ipotesi? Forse… Tuttavia si dice che la speranza sia l’ultima a morire e, a tal proposito e per fortuna, i “lieti fine” non sono poi così rari nel campo della conservazione della natura, settore in cui la volontà di tutelare la biodiversità della Terra spesso deve scontrarsi duramente con problemi di natura etica. Nel 2012 era stata ipotizzata la possibilità di un tentativo di clonazione di George, proposito sentimentalmente meraviglioso, ma eticamente corretto? Sono molte le cause storiche che sembrerebbero aver favorito l’estinzione della tartaruga gigante dell’isola di Pinta, alcune delle quali di origine strettamente naturale (e.g mancanza di diffidenza nei confronti dell’uomo, conseguenza dell’isolamento geografico delle isole, ridotta capacità motoria di questi animali) e altre di origine puramente antropica (e.g introduzione di competitori e predatori alloctoni e prelievo per fini alimentari e ricreativi). Come riportato in precedenza, al “fattore umano” – almeno in apparenza- è sopravvissuto esclusivamente George, oggetto di considerevoli sforzi, a fini riproduttivi, durante la sua permanenza presso la stazione di ricerca Charles Darwin, dove George viveva in compagnia di femmine fertili di specie affini. L’uomo ha tentato di salvare il C. abingdonii dall’estinzione, ma la Natura si è imposta e George è morto senza lasciare eredi.

È stato perciò l’uomo carnefice o pedina? È dunque giusto riportare in vita ciò che è morto? Ai posteri l’ardua sentenza.

Dopo queste dissertazioni alla “Ian Malcolm” di Jurassik Park, direi che possiamo tornare a dedicarci all’isola di Santa Cruz ed in modo particolare alla riserva naturale di “El Chato”, ubicata nella parte alta dell’isola, all’interno del parco nazionale delle Galapagos, a circa 20 minuti di macchina da Puerto Ayora. Dominio incontrastato della Chelonoidis nigra porteri (una delle 14 sottospecie di tartaruga gigante presenti nell’arcipelago), è da segnalare la visita pseudo-speleologica al tunnel di lava, affascinante testimonianza della natura vulcanica delle Galapagos (vulcanismo da punto caldo): queste particolari formazioni vulcaniche, che raggiungono la massima espressione in Islanda e nelle isole Hawaii, devono il loro nome alla caratteristica conformazione tubulare da attribuire ad un flusso di lava particolarmente fluida (lava basaltica) che scorre al di sotto del sottile strato superficiale solidificato a causa della rapida perdita di calore. Camminando al di sotto della bassa volta convessa del tunnel, non è difficile pensare alla Terra come ad un’entità vivente i cui tunnel di lava altro non sono che la parte vascolare di un complesso sistema circolatorio, destinati a veicolare la lava, prezioso fluido vitale, al resto del corpo.

In quest’ottica biologica l’uomo deve solo scegliere il proprio ruolo: anticorpo o cellula tumorale? Io ho scelto e voi?

[1] Gli organismi ectotermi sono quelle forme di vita che ricavano gran parte del calore corporeo da fonti esterne piuttosto che dall’attività metabolica delle cellule, come accade negli organismi endotermi.

Taggato in: darwin, diving, ecuador, evoluzione, galapagos, giganti, granchi, iguana, immersioni, isole, leon dormido, leone marino, oceano, pacifico, pesce, san cristobal, santa cruz, selezione naturale, squali, squali martello, tartarughe, teoria, unesco

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Vorremmo ringraziare Azione Natura e Claudio Ansaloni per la bella serata di venerdì 10 marzo a Marano sul Panaro (Emilia Romagna) dedicata agli Squali, che ha visto la partecipazione di un nutrito pubblico particolarmente interessato.Durante la serata, la Coordinatrice scientifica del Centro Studi Squali-Istituto Scientifico Dr.ssa Francesca Romana Reinero e il Direttore del Centro Studi Squali Professor Primo Micarelli, hanno condiviso le loro conoscenze ed esperienze sul campo dedicate agli squali osservati in tanti mari del mondo, mostrando i video delle Spedizioni svolte e le foto di Sergio Ricardo, famoso fotografo subacqueo internazionale, presentando anche i libri realizzati a tal fine: “Lo squalo bianco. Biologia, Ecologia ed Etologia” e “Sharks Secrets”.Lo staff del CSS ha sempre piacere a spostarsi in varie località italiane per condividere con il grande pubblico conoscenze ed esigenze di salvaguardia di questo gruppo animale. #centrostudisquali #istitutoscientifico #azionenatura #maranosulpanaro #losqualobianco #sharkssecrets #emiliaromagna #claudioansaloni #francescaromanareinero #sergioricardo #primomicarelli ... Leggi tuttoRiduci

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E si parte ai Confini del Mondo 🌍 ✈️✈️✈️
con un super team di subacquei e fotografi pazzerelli come me!!! 🎥🤿🦭❄️🥶🤭🐧
Vi ringrazio in anticipo per gli auguri del 24 marzo 🍰 ma non avrò linea telefonica e internet. Poi non dite che non ho avvisato…😁
Hasta luego 👋🏻
#antartide #polosud #santidiving #goprohero #myortelius #argentina #ushuaiafindelmundo #sudamerica
Un’Equipe di Ricercatori italiani guidati dal Dr Un’Equipe di Ricercatori italiani guidati dal Dr. Primo Micarelli, afferenti al Centro Studi Squali - Istituto scientifico, Università della Calabria e Università di Siena, ha pubblicato nella Rivista internazionale Diversity - Special Issue “Shark Ecology”, un importante articolo scientifico frutto di più di un decennio di raccolta dati sull’Etologia del Grande Squalo bianco in Sudafrica a Gansbaai, il quale evidenzia, in modo definitivo, che questa Specie è capace di esibire complessi comportamenti sociali intraspecifici finalizzati a evitare confronti potenzialmente letali e a evitare inutili sprechi di energie.
Uno speciale ringraziamento da parte di tutti gli autori della Pubblicazione a tutti coloro che, in questi anni, a partire dal 2000, hanno permesso a noi di raggiungere questo importante risultato e a decine di studenti di svolgere le loro tesi, formandosi sul campo con un importante arricchimento di conoscenze e tecniche.
Link all’articolo completo ⬇️
https://www.mdpi.com/1424-2818/15/3/433
#centrostudisquali #UniversitàdiSiena #UniversitàdellaCalabria #squalobianco #carcharodoncarcharias #etologia #whiteshark #comportamentosociale #gansbaai #sudafrica
Condividiamo con piacere il video della Spedizione Condividiamo con piacere il video della Spedizione scientifica dedicata all’Ecologia dello Squalo tigre 🦈 che si è svolta dal 13 al 28 febbraio 2023 a Fuvahmulah, Maldive.
Alla Spedizione, coordinata dal Centro Studi Squali-Istituto Scientifico, hanno partecipato due Team di Volontari che hanno raccolto dati inerenti alla fotoidentificazione degli esemplari, alla misurazione di questi mediante laserfotogrammetria e alle osservazioni dei comportamenti predatori, individuali e sociali esibiti dagli Squali tigre.
In totale sono stati identificati nel 2023 ben 35 nuovi esemplari che si vanno a sommare ai 33 identificati nel 2022 nel corso della Prima Spedizione scientifica dedicata all’Ecologia dello Squalo tigre, per un totale di 68 squali tigre identificati tra il 2022 e il 2023.
Solo uno squalo identificato nel 2022 è stato riavvistato anche nel 2023.
Sono in fase di analisi le misure delle taglie degli esemplari e i comportamenti esibiti dagli squali nel corso delle due settimane di campionamento.
Alla Spedizione scientifica hanno partecipato tre studenti: Simone Sansonetti dell’Universitá della Tuscia di Viterbo e Margherita Buccella dell’Università di Bologna i quali svolgeranno le loro tesi triennali grazie ai dati raccolti sugli squali tigre a Fuvahmulah, mentre un altro studente dell’Università del Politecnico delle Marche, Mario Agostino, ha svolto con il CSS il suo tirocinio.
Ci teniamo a ringraziare per il supporto logistico fornito in loco il Fuvahmulah Scuba Club, che ha mostrato sempre il massimo impegno e garantito la massima sicurezza durante tutto il corso della Spedizione scientifica.
#centrostudisquali #istitutoscientifico #fuvahmulahscubaclub #tigershark #squalotigre #galeocerdocuvier #fuvahmulah #maldives #ricerca #research #ecologia #fotoidentificazione #laserfotogrammetria #sharkbehavior #ecology #ethology #students #university
Ultimissimi posti disponibili per la Spedizione sc Ultimissimi posti disponibili per la Spedizione scientifica di settembre 2023 dedicata all’Ecologia dello Squalo blu 🦈 a Bermeo, Spagna.
Le attività di raccolta dati sull’identificazione e sulle osservazioni dei comportamenti di superficie di questi squali avverranno esclusivamente in snorkeling 🤿.
Scrivi subito a ricerca@centrostudisquali.org
Programma completo e scheda adesione da compilare se interessati a partecipare al seguente link:
https://www.centrostudisquali.org/portfolio-item/azzorre-verdesca/
#bermeo #spagna #squaloblu #prionaceglauca #cailadiving #centrostudisquali #ricerca
Gattucci che passione 3.0! 🦈❤️ Con estrema Gattucci che passione 3.0! 🦈❤️
Con estrema soddisfazione condividiamo l’articolo pubblicato sulla prestigiosa Rivista Scientifica Antioxidants, frutto della collaborazione tra i colleghi dell’Università della Calabria, dell’Università di Messina e il Centro Studi Squali-Istituto Scientifico, dal titolo: Contamination by Trace Elements and Oxidative Stress in the Skeletal Muscle of Scyliorhinus canicula from the Central Tyrrhenian Sea. 
Autori: Filice M., Reinero F.R., Cerra M.C., Faggio C., Leonetti F.L., Micarelli P., Giglio G., Sperone E., Barca D., Imbrogno S.
I risultati evidenziano che, negli squali del Mediterraneo, l’accumulo degli elementi in tracce nei loro tessuti può scaturire processi ossidativi e antiossidativi con importanti conseguenze sulla fisiologia e sullo stato di salute di questi animali.
Link all’articolo completo: https://www.mdpi.com/2076-3921/12/2/524
#squalidelmediterraneo 
#antioxidants #mediterraneansharks #scyliorhinuscanicula #gattuccio #stressossidativo #lesserspotteddogfish #oxidativestress #pollution #traceelementsaccumulation #tyrrheniansea #mediterraneansea #marmediterraneo #centrostudisquali #universitadellacalabria #universitadimessina #research #physiology #healthstatus #sharks
Non ho paura a voltare le spalle agli squali 🦈, Non ho paura a voltare le spalle agli squali 🦈, ho paura a farlo con gli esseri umani. 
Gli squali non mi hanno mai tradito, gli esseri umani sì.
Video di @pjambura realizzato durante la Spedizione scientifica del @centrostudisquali dedicata all’Ecologia dello Squalo Tigre alle Maldive 🦈
Vivi il contatto diretto con il più diffuso degli Vivi il contatto diretto con il più diffuso degli squali, vivi un’esperienza unica. Snorkeling con le Verdesche per studenti universitari e veri amanti degli squali che vogliano contribuire alla raccolta dati della Spedizione pioniera del Centro Studi Squali - Istituto scientifico nei Paesi Baschi. Scarica il programma dal sito e potrai essere selezionato tra i partecipanti della Spedizione scientifica di settembre 2023, guidata dagli esperti del CSS.
Dal 2022, oltre a squali bianchi, balena, tigre, grigi di barriera, gattopardi, gattucci è attivo anche questo nuovo progetto dedicato all’Ecologia di Prionace glauca.
https://www.centrostudisquali.org/portfolio-item/azzorre-verdesca/
#verdesca #bermeo #centrostudisquali #cailadiving #ricercasquali #conservazione #spagna #paesibaschi #oceanoatlantico #prionaceglauca
#reinerofrancescaromana
#micarelliprimo
Grazie infinite 🙏🏻 alla Lega Navale, a Cinzi Grazie infinite 🙏🏻 alla Lega Navale, a Cinzia Sassaroli e a tutta l’organizzazione per averci ospitato nel cuore 💖 di Napoli a parlare di squali 🦈.
Vedere la sala piena con gente anche in piedi ci fa capire quanto ancora la voglia di conoscere e apprendere sia tanta, soprattutto se il protagonista della serata è un predatore a rischio di estinzione!
Grazie a @ottochanneltv per averci intervistato e per aver ripreso gran parte dell’evento. Avanti tutta 💪🏼
#sharkssecretsbook #SergioRiccardoPhotography #francescareinero #oceanlife #OceanLifeII #leganavalenapoli #napoli #napolieventi #sharklover #sealovers #booklover #sharks #predators #ottochannel
Didattica Universitaria al Centro Studi Squali-Ist Didattica Universitaria al Centro Studi Squali-Istituto Scientifico.
Gli Studenti del primo Corso Italiano sugli Squali dedicato all’“Ecologia e Tecniche di Acquariologia degli Elasmobranchi”, attivo dal 2021 al terzo anno del Corso di Laurea in Scienze Naturali e Ambientali all’Università di Siena, hanno svolto in due giornate, nel mese di Gennaio e per un totale di 12 ore, l’attività pratica dedicata a:
- Analisi chimico-fisiche delle vasche 
- Gestione degli ospiti presenti, inclusa l’alimentazione dei nuovi nati e trasferimento delle uova emesse nella Nursery
- Utilizzo della Laserfotogrammetria per la misurazione della taglia degli squali
- Utilizzo del Programna I3S per la fotoidentificazione di Squali balena - Squali toro - mante etc.
- Analisi anatomica macroscopica e dissezione degli esemplari.
Un’intensa attività che, con il supporto del Tecnico del CSS Luca Monteleone, ha permesso di mettere in pratica parte di quanto presentato in aula durante le 40 ore di Teoria.
Si ricorda ai giovani appassionati di squali che, per poterli studiare, possono iscriversi all’Università di Siena al Corso di laurea in Scienze Naturali e Ambientali. Avranno la possibilità di avere una formazione Teorico-pratica, unica in Italia. 
Link del corso:
https://www.unisi.it/ugov/degreecourse/285732
#universitasiena
#centrostudisquali #didatticauniversitaria
#ecologiaelasmobranchi
#corsoecologiaelasmobranchi
#massamarittima
#micarelliprimo
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#barbotvalerie
#didattica
🇮🇹 La Rivista Scientifica Internazionale Div 🇮🇹 La Rivista Scientifica Internazionale Diversity, con soddisfazione del Team del Centro Studi Squali-Istituto Scientifico, ha proposto e quindi messo online la Special Issue: Shark Ecology, con Guest Editors Ph.D. Micarelli P. & Ph.D. Reinero F.R., che avranno l’onore e la responsabilità editoriale del controllo scientifico degli articoli e della più ampia condivisione di tale opportunità offerta ai Ricercatori che lavorano sull’Ecologia degli Squali. La Special Issue, che entro fine dicembre 2023 raccoglierà gli articoli scientifici da sottoporre a peer review, sarà disponibile nel 2024 anche sotto forma di libro 📖. 
Al seguente link, i ricercatori che lo desiderino, possono sottomettere i loro lavori dopo aver seguito le norme redazionali previste. 
🇬🇧 The International Scientific Journal Diversity, to the satisfaction of the Sharks Studies Center-Scientific Institute Team, proposed and then put online the Special Issue: Shark Ecology, with Guest Editors Ph.D. Micarelli P. & Ph.D. Reinero F.R., who will have the honor and the editorial responsibility of the scientific control of the articles and of the wider sharing of this opportunity offered to the Researchers working on Shark Ecology. The Special Issue, which will collect scientific articles for peer review process by the end of December 2023, will also be available in book form in 2024 📖.
At the following link, interested researchers can submit their works after following the editorial rules provided.
https://www.mdpi.com/journal/diversity/special_issues/NX80LUQ117
#sharks #sharkecology #research #conservation #ecology #diversityjournal #specialissue
🦈 Serata Sharks Secrets e non solo.. 🎤 Inc 🦈 Serata Sharks Secrets e non solo.. 
🎤 Incontro con gli Autori: 
Francesca Romana Reinero e Sergio Riccardo
🗓️ Sabato 4 Febbraio 2023 alle ore 19.00 presso la Lega Navale di Napoli, Porticciolo del Molosiglio Via Ammiraglio Acton 3, gli autori sono lieti di invitarti alla serata di presentazione del loro ultimo progetto editoriale. 
🎥 Nel corso della serata saranno proiettate anche le seguenti dissolvenze: #OceanLife, #UnderthePoles, #IlMaredegliDei, #SharksSecrets, oltre a una serie di immagini di back stage delle relative tecniche utilizzate e aneddoti svelati. 
🍜 Al termine della serata seguirà una cena al Ristorante. ➡️ Obbligatoria la prenotazione anche per la sola presentazione. ⬅️
Per Info & prenotazioni contattare ➡️ @sergio.riccardo 
#sharkssecretsbook #SergioRiccardoPhotography #francescareinero #centrostudisquali #OceanLife #Seacam #Santidiving #Bigbluedivelights #Nikon #DivingTour #PhotographyExpeditions #Diving #OceanLifeII #Oceans #Travel #UnderwaterPhotography #wildlifephotography #sealovers #sharklovers #booklovers
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Vorremmo ringraziare Azione Natura e Claudio Ansaloni per la bella serata di venerdì 10 marzo a Marano sul Panaro (Emilia Romagna) dedicata agli Squali, che ha visto la partecipazione di un nutrito pubblico particolarmente interessato.Durante la serata, la Coordinatrice scientifica del Centro Studi Squali-Istituto Scientifico Dr.ssa Francesca Romana Reinero e il Direttore del Centro Studi Squali Professor Primo Micarelli, hanno condiviso le loro conoscenze ed esperienze sul campo dedicate agli squali osservati in tanti mari del mondo, mostrando i video delle Spedizioni svolte e le foto di Sergio Ricardo, famoso fotografo subacqueo internazionale, presentando anche i libri realizzati a tal fine: “Lo squalo bianco. Biologia, Ecologia ed Etologia” e “Sharks Secrets”.Lo staff del CSS ha sempre piacere a spostarsi in varie località italiane per condividere con il grande pubblico conoscenze ed esigenze di salvaguardia di questo gruppo animale. #centrostudisquali #istitutoscientifico #azionenatura #maranosulpanaro #losqualobianco #sharkssecrets #emiliaromagna #claudioansaloni #francescaromanareinero #sergioricardo #primomicarelli ... Leggi tuttoRiduci

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