Reportage dalle Bahamas
Aeroporto di Roma Fiumicino, 3 Marzo 2018, ore 10.00: la partenza per la Florida si fa ormai sempre più vicina. Il team di fotografi e modelle subacquee è pronto per una nuova avventura all’insegna dell’incontro con gli squali alle Bahamas. Dopo un estenuante volo di 11 ore, eccoli a Miami, la città dei surfisti, del jogging lungo spiaggia e delle sfilate di moda in costume da bagno. Tutto sembra perfetto.
Una Ford a 9 posti è pronta a scortare il team di fotografi e modelle dall’aeroporto all’albergo, costeggiando le vie più ambite di Miami Beach, da Collins Avenue a Ocean Drive, dove palme, sole e negozi alla moda la fanno da padrone. Dopo una breve cena a base di Hamburger e una lunga dormita, il gruppo si dirige l’indomani alla volta delle Everglades, le paludi più famose al mondo per gli incontri ravvicinati con gli alligatori. Un battello veloce, capitanato dalla guida locale erpetologica, ha permesso ai fotografi di raccogliere foto sensazionali a tu per tu con questi rettili, spesso timidi e schivi.
La giornata è proseguita e si è conclusa con la visita al parco ornitologico ed entomologico: un’immensa distesa paludosa dove è stato possibile ammirare le più belle specie di uccelli tropicali, dagli aironi alle cicogne appollaiate nei loro vasti nidi fino alle farfalle più colorate.
L’immersione
Il giorno seguente è giunta l’ora di partire alla volta di Palm Beach, una cittadina a due ore da Miami, dove ad attendere il gruppo c’è Jim Abernethy, la guida subacquea che gli permetterà di incontrare i famosi squali alle Bahamas.
Dopo un rapido assemblaggio delle attrezzature subacquee e fotografiche, l’imbarcazione Shear Water è pronta a salpare la sera stessa alla volta di Tiger Beach, un reef circolare che dista circa 10 ore di navigazione dal porto di Palm Beach. L’emozione è alle stelle e, il giorno seguente, ecco il team pronto ad immergersi nelle chiare acque dell’Atlantico caraibico. È bastata poca pastura per attirare immediatamente i primi squali limone di un paio di metri intorno alla barca.
Prima che il gruppo si calasse in acqua, la guida ha effettuato un lungo briefing sulle norme di sicurezza da adottare durante l’incontro con gli squali alle Bahamas. Finalmente è giunta l’ora di sigillare le ultime custodie fotografiche e le ultime GoPro, controllare che l’attrezzatura subacquea sia a posto e giù! Un tuffo rapido tra gli squali limone a gav sgonfio e la discesa fulminea lungo la cima che separa la superficie dal fondo.
Una volta “atterrati” sulla sabbia in ginocchio, la guida ha iniziato ad indicare in ogni direzione la presenza dei primi squali che, incuriositi, hanno iniziato ad avvicinarsi al team. Una ventina di squali limone dal manto giallo e una trentina di squali grigi dei caraibi hanno cominciato a girargli attorno puntando, con i loro musi appuntiti, gli oblò delle macchine fotografiche. Gli scatti in primo piano di questi magnifici pesci sono riusciti con molta facilità, anche se gli squali che il gruppo aspettava di vedere erano ben altri. Ecco all’improvviso spuntare uno squalo dello Zambesi e poi un altro ancora.
I respiri e i battiti dei subacquei si fanno sempre più accentuati mentre gli Zambesi, goffi e tozzi, si aggirano intorno a loro come piccoli aeroplani impazziti. Ad un certo punto l’acqua inizia a ribollire, i limone e i grigi dei caraibi iniziano ad allontanarsi di colpo. Gli sguardi dei subacquei sono persi nel vuoto, non si capisce cosa stia per accadere…. Ma, all’improvviso, arriva lei, la regina del mare: lo squalo tigre. Un animale dal manto tigrato di 4 metri sfila davanti ai loro occhi, una femmina incinta. Increduli, ogni membro del team inizia a scalpitare per farsi posto davanti al muso dello squalo per ottenere lo scatto perfetto. Ad un certo punto ne arrivano altri, maestosi, enormi, talmente sinuosi nei loro movimenti che non incutono alcuna paura ai subacquei, se non il massimo stupore davanti a tanta maestosità.
Un incontro inaspettato
Soddisfatti della prima immersione il gruppo decide, dopo un’ora e mezza di immersione, di risalire sulla barca, contento del lavoro fotografico svolto. All’improvviso la guida inizia a dimenarsi e a gesticolare con le braccia, indicando un’altra specie di squalo che si stava timidamente avvicinando a loro: lo squalo martello maggiore! Ecco che quella prima esperienza si è trasformata nel sogno di una vita per i fotografi e per le modelle. Lo squalo martello maggiore, che può raggiungere anche i 6 metri di lunghezza, si è avvicinato mostrando la sua enorme pinna dorsale al pubblico presente. Con il suo martello si è proteso, come un vero e proprio modello, davanti agli oblò delle macchine fotografiche, creando scalpore tra i fotografi che si sono dimenati per ottenere il posto in prima fila.
Più che entusiasti della prima giornata, il team risale in barca, assaporando ancora quegli scatti che sono a dir poco perfetti. La giornata si è conclusa con un tramonto di un rosso vivo, di quelli da cartolina sopra il mare delle Bahamas. Per altri 5 giorni interi il team ha continuato ad immergersi quotidianamente tra gli squali, facendo dalle 2 alle 4 immersioni giornaliere. Arrivato il momento di ripartire alla volta di Palm Beach e di Miami, la tristezza si leggeva chiara nei loro volti perché sapevano di aver vissuto delle emozioni davvero intense con gli squali tigre, gli zambesi, i caraibici, il martello e i lemon, emozioni che si possono provare solo a Tiger Beach.
Foto di Sergio Riccardo