Ore 21.45 del 5 maggio 2017: sono pronta ad imbarcarmi da Roma sul volo che mi condurrà nel Sud dell’Italia, precisamente a Cannitello, un piccolo paesino a pochi km da Reggio Calabria nello stretto di Messina. Ad aspettarmi ci sono alcuni tra i più famosi fotografi subacquei italiani: Sergio Riccardo e Francesco Turano. Atterrata, raggiungo subito l’albergo per passare la notte, in attesa di immergermi l’indomani alla Montagna di Scilla. Tutta l’attrezzatura è pronta e, dopo una ricca colazione, eccoci al Diving pronti per montare sul gommone e dirigerci a destinazione! Già due anni fa mi immersi alla Montagna e i ricordi del passato non hanno di certo deluso quelli del presente: dalla sommità del “monte” a 35 metri, i fondali sono cosparsi da gorgonie bicolore e tra un ramo e un altro è possibile imbattersi in cernie, anthias, murene, aragoste e tanto altro.. Non mancano di certo gli incontri con i pesci pappagallo e i cerianti adagiati sul fondale, un vero e proprio spettacolo! Dopo esserci gustati l’immersione, come da tradizione, andiamo a mangiarci in un bar accanto al Diving dei meravigliosi arancini, accompagnati dalle granite tipiche del luogo.
Dopo un breve riposino e una doccia veloce, è giunto il momento di recarsi, per la presentazione del libro Ocean Life, al Santa Barbara, un ristorante sulla sommità di Bagnara calabra che guarda sulla Sicilia e sulle isole Eolie, un panorama che lascio alla vostra immaginazione. Ad accoglierci con un buffet mozzafiato ci sono Jenny e il fotografo Turano i quali, una volta fatti accomodare tutti ai tavoli, hanno presentato la sottoscritta e il fotografo Sergio Riccardo, autori del libro. Dopo una presentazione arricchita dalle foto di Sergio e accompagnata dalla biologia marina, abbiamo degustato un’ottima cena a base di pesce locale. Terminata la serata è giunta l’ora di tornare in albergo e attendere con ansia la prossima immersione.
L’indomani ci immergiamo dalla spiaggia di Pellaro a Reggio Calabria. A riva prepariamo le nostre attrezzature e, dopo aver affrontato le prime onde, ci caliamo giù sul fondale sabbioso a 30 metri. Ci imbattiamo all’inizio in un peschereccio affondato per poi proseguire verso una cima legata a una boa in superficie cosparsa di vita: spirografi, uova di calamaro, cavallucci marini, pesci trombetta e pesci pettine sono solo alcuni tra gli organismi che abito questa cima e il fondale sabbioso sottostante! Terminata anche quest’avventura non ci resta che fare i bagagli, mangiarci un arancino al volo e tornare verso Roma, con l’amaro in bocca di chi dal Sud, come me, non se ne andrebbe mai.
Immersioni nello stretto di Messina
Taggato in: aragoste, arancini, bagnara calabra, cannitello, cannoli, cerianti, cernie, diving, gorgonie, granite, immersioni, montagna di scilla, pellaro, Reggio calabria, Scilla, sicilia, stretto di messina, subacquea